Close

GRUPPO CREMONINI: tornano alla luce le effigi degli imperatori Costantino, Valentiniano II e Teodosio tra le 800 monete della Roma antica rinvenute negli scavi archeologici dello “Spazio Cremonini al Trevi”.

Il“tesoretto monetale” sarà esposto al pubblico nell’antiquarium dell’area museale della “Città dell’Acqua”

Lo “Spazio Cremonini al Trevi” a Roma, dedicato ad arte, cultura ed intrattenimento, si arricchisce di nuovi reperti archeologici. Si tratta di un nucleo di oltre 800 monete databili tra il IV e V secolo d. C., un vero “tesoretto monetale”, rinvenuto durante gli scavi dell’area del Vicus Caprarius, a pochi metri dalla Fontana di Trevi.

Le monete sono state oggetto negli ultimi mesi di un accurato restauro e verranno collocate nell’antiquarium allestito all’interno dell’area archeologica denominata “La città dell’Acqua”.

Il restauro è stato realizzato da Alessandra Barone e Barbara Gregni, della Cooperativa Restauri Archeologici di Roma, sotto la guida del Dott. Fiorenzo Catalli, Direttore Archeologo della Soprintendenza Archeologica di Roma.

Il tesoretto monetale, costituito da oltre 800 pezzi (cosiddetti “nummi” costituiti da metallo vile) e attribuibile plausibilmente al personale di servizio di una domus del IV secolo d.C., proviene dagli strati archeologici più profondi: di particolare interesse, oltre alla presenza di molteplici tipi monetali databili a periodi diversi compresi fra IV e V secolo d.C., i resti di tessuto ancora aderenti ad alcuni pezzi: riferibili verosimilmente al contenitore originario delle monete, una borsa o simile.

Il “tesoretto” del vicus Caprarius costituisce una straordinaria testimonianza di uno dei periodi più difficili nella storia della città di Roma. Infatti, nella fase finale dell’Impero Romano, l’economia soffriva di un persistente fenomeno inflazionistico, con inevitabile produzione crescente di moneta. La gravità della situazione aveva già spinto gli imperatori Aureliano, nel 274 d.C., Diocleziano, nel 294 d.C., e Costantino , nel 324 d.C., a tentare riforme del sistema monetario con l’unico risultato di rafforzare la sola moneta stabile, quella d’oro, a danno della moneta in metallo vile, bronzo e rame, e in lega d’argento.

L’Editto dei Prezzi di Diocleziano, che tentò il blocco autoritario dell’escalation dei prezzi di merci e servizi, ci offre lo spaccato desolante dell’economia romana della fine del III secolo d.C., stretta tra una progressiva contrazione delle capacità produttive, il peso crescente delle spese militari per la difesa dei territori romani, compresi i tributi da pagare agli stati-cuscinetto per garantire la loro neutralità, e da una gestione del potere fortemente messa in crisi dalla debolezza del programma politico.

Le effigi di Costantino e dei figli, di Valentiniano II e di Teodosio, ricomparse sulle monete del “tesoretto” grazie al restauro, ci conducono in un viaggio affascinante nella storia di quel periodo: si tratta, però, di una storia non ufficiale, vista dal lato delle persone comuni che utilizzavano queste monete che possiamo immaginare impegnate in una faticosa spesa per la sopravvivenza nei mercatini nei dintorni del Vicus Caprarius.
I lavori per la ristrutturazione dell’ex Cinema Trevi, tra il 1999 e il 2002, hanno fornito l’occasione per una accurata indagine archeologica nel sottosuolo dell’edificio.

Lo scavo, che si è spinto fino ad una profondità di 9 metri dal piano di calpestio, ha interessato un’area di circa 400 metri quadrati e ha rimesso in luce un grande caseggiato originariamente esteso per una superficie di circa 2000 metri quadrati affacciato sul vicus Caprarius, il cui antico tracciato è ribattuto dall’odierna via di San Vincenzo. Sono occorsi oltre tre anni di lavoro ed una spesa complessiva, sostenuta dal Gruppo Cremonini, di circa 2,5 milioni di euro per l’esplorazione, il restauro e la sistemazione del sito archeologico, assicurandone la piena fruibilità con l’allestimento di un percorso per la visita e di un piccolo antiquarium ove sono esposti i reperti rinvenuti.

Questo complesso museale, che in poco più di 2 anni ha visto oltre 30.000 visitatori, si arricchisce oggi di un ulteriore elemento di attrazione, al quale si aggiungono le numerose iniziative promosse dal Gruppo Cremonini con il fine di promuovere l’arte, la cultura e l’intrattenimento quali elementi di aggregazione che si integrano con la moderna cultura alimentare.

Dal 2002 ad oggi lo Spazio Cremonini al Trevi  ha ospitato importanti eventi, come il progetto di “Archeologia virtuale” con la proiezione di filmati di archeologia multimediale dedicati alla storia di Roma presso la sala cinema “A. Sordi”, mostre d’arte e fotografia di artisti contemporanei, il ciclo di conferenze “Sulle orme di Caravaggio”, visite guidate dell’area archeologica abbinate a degustazioni di prodotti tipici e il Festival Musicale “Voci d’Acqua”.


Cremonini, con oltre 7.200 dipendenti, è uno dei più importanti gruppi alimentari in Europa, ed opera in tre aree di business: produzione, distribuzione e ristorazione.

Il Gruppo, con ricavi totali per 2.128,9 milioni di Euro nel 2005, è leader assoluto in Italia nella produzione di carni bovine e prodotti trasformati a base di carne (Montana) e nella commercializzazione e distribuzione al foodservice di prodotti alimentari (MARR). Ha, inoltre, una presenza rilevante nel settore della ristorazione e, in particolare, la leadership in Italia nella ristorazione a bordo treno e nelle stazioni ferroviarie (Chef Express). Il Gruppo, infine, si colloca al 2° posto nel mercato italiano della ristorazione autostradale (Moto).

Contact:  

Barabino & Partners Massimiliano Parboni  
Raffaella Perugini Tel.: 06/679.29.29

Cremonini S.p.A. Luca Macario 059/75.46.30
macario@cremonini.com


Roma, 19 dicembre 2006

Download